LILIHEL;

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  1. (ulalume)
     
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    1. Siamo scorbutiche?
    Luogo: Isola, spiaggia.
    Presenti: Cillian; Lilihel.
    Data: Boh.
    Riassunto: Cillian, già mannaro, fa i primi passi nell'immenso mondo sirenide.




    14:04 [Mermaid - Keledones - Arhat di Cosmos ] Lilihel grotta/fu Il sole non può proprio sopportarlo. Difatti, se ne sta esitante all'interno della grotta, visibilmente combattuta. Almeno è quello che pare: fa un paio di passi svelti e piccoli, quasi in punta di piedi, nudi, oltre il limite roccioso dell'anfratto, dove la sabbia rapidamente il posto. Ma, al primo accenno di sabbia bollente sotto le palme, subito di affretta a fare altrettanti passettini indietro. Ogni tanto, il viso fine, che tradisce un'età matura ed lineamenti fini e cesellati della stirpe pura, cerca di darsi uno sguardo intorno, quasi invano: gli occhi bianchi, non appena incontrano la luce esterna, vengono chiusi con tanto di smorfietta nasale appariscente, rilucenti di quella luce riflessa come quelli d'un felino. Addosso, ha più capelli che stoffa: senza l'acqua del mare, unico balsamo possibile per quel suo corpo marino celato dietro fattezze umane, sono una massa di ciocche aride, una nube più voluminosa del solito e quasi schiarita, di un blu elettrico misto a riflessi verdi. Arriva senza problemi, così arricciata, a sfiorarne le ginocchia. Ha un fisico esilissimo, pure troppo per la sua razza, in cui la magrezza del passato ha lasciato marcate come uniche forme quella dei fianchi ed il seno, stretto stretto dentro la tunica di un discutibile rosso. Tunica che, tenuta sulla vita con una cintura sottile ed arrangiata di stoffa dello stesso colore, grezza, discende sulle gambe slanciate, lasciando intravedere il pallore della pelle dagli ampi spacchi laterali. Pure le braccia sono nude, ed il Marchio è un tatuaggio all'apparenza, mezzo nascosto dalla tunica. Uno sbuffo, rumoroso, e si ritrae del tutto nell'ombra che il sole crea all'interno, puntando le mani ai fianchi. Chissà da quanto va avanti così, divisa fra il bisogno di mare ed il ripudio per luce e calore.


    14:15 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ spiaggia > grotte ] ( Il vento ha un qualcosa di esaltante; lo prende e lo avvolge, in folate potenti e vigorose. Vortici che agitano i capelli biondicci, sollevano l'orlo della tunica di tessuto verde, mostrando al mondo i profili di un vecchio corno da guerra e gli agganci dell'Asta che, però, al momento, non è presente. E' in piedi; una figura che supera di poco i due metri, i piedi, scalzi, immersi nella sabbia riscaldata da un insolito tiepido sole invernale. E respira, scrutando l'orizzonte, mentre le mani scivolano lungo i fianchi coperti dalle braghe di pelle, quelle da dragoniere. Queste sono insolitamente linde e prive di graffi; sembrano nuove, a giudicare dall'aspetto. E gli stanno perfettamente; gli ricadono, ampie ma non troppo, fin sotto la pianta, affogando anch'esse tra i granelli. Non è fermo; si dondola sui talloni, con movimenti lenti e precisi, mentre i denti affilati dell'arcata superiore si mordicchiano il labbro inferiore, sovrastante una barba bionda e informe che gli scende lungo il collo, coprendogli gran parte del Marchio Draconico. Movimenti che si arrestano quando, per l'ennesima volta, un turbine ventoso gli porta presso le narici spalancate, l'odore di Lilihel, poco distante. Storce il naso e aggrotta la fronte, con un ché di nervoso nei modi di fare, e si volta, arrancando tra le dunette verso le grotte, antistanti la spiaggia. )

    14:23 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] grotta-fu (Ai suoi occhi, la figura di Cillian non può che essere una sagoma informe, grande ma informe. Una chiazza marrone, verde e biondiccia, insomma, dai contorni poco definiti. Chi che sia, in ogni caso, dopo l'ennesima serie di passetti sulla sabbia, si ritrae dando le spalle alla spiaggia più rapidamente. Va ad infilarsi più in fondo a quel cunicolo del semplice ingresso, dove l'aria umida può ricominciare a toccarla ed il vento è meno potente. Dall'interno, una rapida occhiata viene gettata al fondo, per controllare che nemmeno da là venga qualcuno. Come se qualcuno apparte lei ed il Lupo fosse pratico di quelle grotte. Poi, di nuovo, accostandosi con le spalle ad una delle due pareti di roccia viva e sgocciolante, il viso si rivolge all'apertura luminosa, appena chinato. La palpebre calano in parte sugli occhi, che si sforzano di focalizzare almeno per i primi metri oltre qualcosa di meglio di quel che vede. In parte ci riesce e storce il naso di nuovo, stizzita. A conferma, la voce si leva, bassa e neutra) Cillian? (chiede, incerta. Un incertezza frustrante, il non poter far affidamento all'unico senso buono di questa forma umanoide. E' decisamente un pesce fuor d'acqua, che ora finisce del tutto per poggiare la schiena contro un lato, quasi buttandovi il peso pigramente.)

    14:32 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ grotte; esterno ] ( Muoversi lì sopra, su quell'oceano di sabbia, è un'operazione più difficile di quanto si possa immaginare; arranca, trascinandosi dietro con vigore le gambe, flessuose e, al coltempo, muscolose così come, d'altronde, il resto del corpo. Un'avanzata che gli richiede più concentrazione del previsto, dato che lo sguardo, dalla vista più sviluppata, di giorno, rispetto a quella di un altro umano, resta puntato su dove sta mettendo i piedi. Solo di tanto in tanto, le iridi violacee si sollevano, andando a ricercare i profili di Lilihel, ormai poco distante, all'interno della sua amatissima Grotta. Ne scorge prima la schiena, con la sua matassa di capelli blu e lunghissimi e infine, quando lei si volta, il viso. Emette un mugugno di sollievo quando i polpastrelli dei piedi vanno ad incontrare la roccia, abbandonando, così, i fastidiosissimi granelli di sabbia, fin troppo caldi per i suoi gusti. ) Qual è il problema? ( Non se la lascia scappare; la stringe con la vista che si fa sempre più precisa man mano che le lontananze si accorciano. Il tono è impulsivo e incalzante; non ammette nient'altro che replica. ) E' da ore che vai avanti indietro come un'anima in pena. ( Un'esclamazione vera e propria che non lascia spazio alla preoccupazione, intrinseca. Forse esagera, forse; il suo concetto di ore è abbastanza relativo. )


    14:42 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] grotta-fu (Colpita ed affondata, come si suol dire. Ha decisamente l'aria di una che è stata colta in flagrante, da come sgrana appena gli occhi, rizzandosi meglio in piedi per staccarsi dalla roccia con le spalle. Pure da come devia lo sguardo violaceo del Titano, che altrimenti coglierebbe perfettamente, e che volendo può cogliere ricercandolo, le sfumature del suo umore. Frustrata ed in imbarazzata pure. Le mani finiscono per scivolare dai fianchi ampi, ricadendo mollemente al loro posto, come le braccia. Compie un paio di passi, meno celata nel buio e meno in disparte...tanto ormai c'è poco da nascondere. Uno sbuffo, ed il viso si volge poco più rapidamente del solito al Titano, alla sua seconda affermazione, sollevando un sopracciglio con fare eloquente) Mi hai vista? (chiede, in un susseguirsi più rapido del solito di parole. Incalza senza attendersi una risposta, scontata, meno allarmata ma con una nota profonda nella voce che mette in chiaro del tutto come trovi la cosa ridicola pure lei) Stavo cercando di andare al mare. Ma, esattamente come l'acqua mi attira come una calamità, il sole mi scaccia. (afferma, corrugando la fronte leggermente, ma abbastanza da far comparire alcune rughette intorno agli occhi pallidi, puntati sul Titano senza più riserve solo ora)

    14:53 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ grotta ] ( Per lo meno, diretto è diretto. Non aspetta nemmeno una qualche risposta da parte dell'altra che ha già varcato i confini ombrosi della grotta. E la differenza si sente, così come l'umidità. Si volta, di tre quarti, verso la Sirena, adocchiandola con una certa leggerezza anche se le palpebre sono chine, a coprire quasi del tutto le iridi violacee. Il passaggio, repentino e improvviso, dalla piena luce del meriggio alla semioscurità della cava, è tremenda. Almeno per lui. Quindi, per qualche istante, lascia perdere la Keledones, cercando di abituarsi gli occhi e, magari, smettere di strizzarli come un mollusco. E' la voce di Lilihel e, magari il senso delle sue parole, ad attrarlo nuovamente su di lei, piena attenzione compresa. Distende i tratti del viso, cercando di assumere un'espressione rassicurante. ) Ti ho sentita. ( E di certo non si riferisce all'udito, quanto all'olfatto. Anche se, gli orecchi, di certo, non sono da buttar via. Le si avvicina, di qualche passo, inclinando leggermente la faccia verso il basso. ) E guardami quando ti parlo. ( E' a questo punto che azzarderebbe un contatto, puntando la mano destra in avanti, dritta verso il mento della Sirena. La foga è trattenuta, racchiusa negli occhi fiammeggianti, anche al buio. ) Potresti passare dai Nidi. ( La fa semplice perchè non può fare altrimenti. Ha la mente dannatamente pratica ma, forse, ogni tanto, anche lui ci azzecca. )

    15:04 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] grotta-fu (Complice l'assenza dell'acqua a renderla profondamente inquieta, è decisamente trasparente, specie a lui. Di fatto, non si stupisce delle parole altrui e, ferma al suo posto segue con lo sguardo il mannaro senza troppa attenzione, intendendo chiaramente la difficoltà altrui a vedere in quel buio da come si fissa attorno. Condivisibile all'inverso dalla donna. Quando le si fa vicino, è costretta ad alzare il mento, tanto per squadrarlo quanto per un impeto di alterigia, che le impedisce di tenere lo sguardo basso come un cane bastonato. Il gesto del Titano fa più di quanto lei riesca a fare, sicuramente più diretto del suo timido tentativo. Timido è la parola giusta. Alla rivelazione, un lieve sospiro di sollievo non lo nasconde, a rilassarne un pò la postura rigida. Pure quegli occhi violacei fanno la loro bella parte, nel quietarla. Al suo dire, però si punta di nuovo le mani ai fianchi, e risponde, pacata ma con una nota acute e sottile nella voce) Credi che non c'abbia pensato? E' che... (come spieghi ad un mannaro che non riesce a tornare indietro ora che ha visto l'acqua? Non lo spieghi, e lei difatti si limita a zittirsi, deviare un secondo lo sguardo e riportarlo subito a lui, ora che di nuovo quella sottile agitazione torna, pian pianino. Prende un bel respiro d'aria fredda e umida, prima di parlare, ma la voce le esce d'un tono più bassa) Se avessi una preda ferita e facile davanti, aspetteresti la via più sicura per attaccarla o, semplicemente, attaccheresti? (è un paragone, e deve averlo pensato bene da come è stata in silenzio. Si stringe un poco nelle spalle) Non ce la faccio nè ad andarmene, nè ad andare avanti...ma è tutto un problema mio, qui (e, dal fianco, la destra finisce per staccarsi ed andare a battere sulla tempia, prima di ricadere mollemente. Al pensiero, le scappa un mezzo sorriso, vagamente divertito. Buffo)

    15:17 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ grotta ] ( Alla fine deve esserci riuscito, a stabilizzarsi la vista. Gli occhi con un'indifferenza magistrale e dannatamente naturale restano ancorati a quelli quasi completamente bianchi di lei o, comunque, rimanendo nei dintorni. Anche la mano resta incollata lì, anche se la presa, che, dal canto suo, coinvolge solo la parte superiore, il -dorso- delle ultime falangi delle dita, si fa meno evidente; è più uno sfioramento, più che un tocco vero e proprio. Trattiene un sospiro quando lei ribatte. Come sempre. E chissà quanta pazienza deve metterci per restarsene calmo; vigile, si, ma quieto. ) Attaccherei. ( Non ci mette molto a rispondere a quella che lui, sicuramente, non prende per una domanda retorica. Non ci riflette nemmeno su; sputa la sua e basta, e lo fa scrollando leggermente le spalle, quasi avesse detto la cosa più ovvia del mondo. Poi, se ne sbuca con un sorriso; la barba folta e bionda lascia appena intravedere le fossette ai lati delle labbra, non riuscendo a ostentare, al contrario, i canini appuntiti. Tutto sorge dalla smorfia di lei. Lascia crollare la mano destra, riportandola come la sinistra lungo il fianco, senza impedire alle dita di andare a giocherellare con le pietre preziose, antiche come il mondo, che decorano il corno, agganciato alla cintura. ) Niente che possa essere risolto, insomma. ( E un accenno di risata, roca e calorosa, scoppierebbe, senza adito ai fraintendimenti. )

    15:28 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] grotta-fu (Quando la mano del Titano, per quanto stranamente delicato, si scosta, pure il mento pare abbassarsi di poco, di riflesso. Per un attimo gli occhi la seguono, quasi impercettibilmente, spostando viso là dove le dita l'abbandonano. Poi, carica della flemma che la caratterizza e la rende l'esatto opposto di chi ha innanzi, il viso si risolleva come prima, giusto in tempo per cogliere il sorriso e la risata del Titano. Che, se normalmente l'avrebbe offesa mortalmente, con quel calore e considerando chi la produce, non può che accennare di poco il sorriso della maride. Un sorriso che, come nel mannaro, accentua alcuni segni sul viso, come alcune rughe sottili e gli zigomi alti. Da parte sua, c'è decisamente un momento di imbarazzante silenzio, alla risata altrui, cui ribatte semplicemente per non sembrare idiota, ancora con quel sorriso a tendere le labbra piene) Farò come al solito credo (accenna, e per quanto si sforzi di deglutire prima di farlo le parole le escono tinte di una nota piacevole e bassa, come sussurrata) Aspettare che il sole sia meno intenso. Non impazzirò per un ora in più... (accenna, ironica, vagamente. Un misero tentativo)...credo (conclude quindi, più bassa. Nonostante colga chiaramente come l'empatia passata si sia spezzata, pure da parte sua, fra loro, non riesce a reagire diversamente o più duramente)

    15:41 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ grotta ] ( E se la risata, progressivamente si spegne, svanendo nell'oscurità, il sorriso resta, anche se meno accennato rispetto a prima. ) No. ( Esordisce, di colpo, dopo un'altra, estenuante pausa. Il tono è rinvigorito, rinato, da quel, seppure breve silenzio; potrebbe dirsi quasi vellutata, anche se a livelli totalmente differenti da quelli della Sirena. E la presa dei polpastrelli, attorno al corno agganciato alla cintura, per un istante, si fa anche più forte e vigorosa. ) Non ti lascerò aspettare con la sola scusa che il mare sta lì e nessuno può portartelo via. ( Perchè alla fine, anche se vagamente irritante e ripetitiva, un po' di ironia riesce a farla pure lui, in ricordo dei vecchi tempi di puro e acido sarcasmo. ) Noi non aspettiamo; attacchiamo. ( Detto fatto; lascia perdere la superficie d'avorio, proveniente da chissà quale creatura, per spostare le dita ancora sulla Sirena, andando, più precisamente, a cercare di afferrarle un mano. ) Se hai qualcos'altro da dire, dillo adesso o mai più. ( Digrigna i denti, cominciando, intanto, a tentare di trascinare, con una forza che sarebbe comunque per la maggior parte trattenuta, la Keledones fuori dal riparo della semi-oscurità delle Grotte. )

    15:52 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] grotta-fu (Inizialmente, pare limitarsi ad un alzata di sopracciglio, eloquente, sempre accompagnata dal medesimo sorriso, alle sue prime parole. Accentuata in particolar modo da quel vago tentativo di ironia. Il gesto altrui, da come si concede di soffermarsi per puro diletto sul viso altrui, senza troppa insistenza, arriva del tutto imprevisto. Non ha decisamente prestato attenzione ai suoi movimenti e, prima che dalle labbra schiuse per la sopresa esca qualche suono la forza dell'Urside è sufficiente a tirarla appresso a lui, in passetti inizialmente rapidi e brevi. Prima che la reazione arrivi, senza però fermarsi, dal momento che sotto i piedi si trova la sabbia di già) Cillian! (esclama, un acuto manco troppo esagerato, quasi non volesse essere notata troppo. Si sa che le spiaggie sono abitate. Eppure, ormai avrebbe poco senso tornare dentro da sola, a ritroso sui primi passi in mezzo al sole. Sole che la costringe a tacere, chinando il mento verso il petto e muovendosi per lo più alla cieca, dato il modo brusco in cui è stata trascinata verso la luce dell'imboccatura. Si limita a compiere passi più ampi per stare appresso al gigante senza cedere e, per forza di cose, stringere la presa quasi potesse davvero cadere altrimenti, con una forza che non le daresti, per quanto misera al confronto. Dopo un iniziale abbaliamento, fa un timido e fallimentare tentativo di sbattere le palpebre, rapidamente, ma ancora non vede che luce bianca. La voce, per la sorpresa e per l'acuto trattenuto, le esce bassa, un pò roca, ma rapida. Un altro attacco di logorrea) Cil, credimi, NON è il caso (marca la parola, a fondo)...che muti proprio ora. (finisce per zittirsi e le ultime parole sono un susseguirsi di toni ancora più bassi)

    16:01 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ grotta ] ( Niente da fare. Qualsiasi segno di contraddizione, pare un incentivo a proseguire per la sua strada, Lilihel, inesorabilmente, con lui. E non deve proprio bastargli strascinarsela dietro, su quella che da roccia, ormai, è già diventata sabbia. La luce, improvvisa, non è un impedimento : sbatte anche lui più e più volte le palpebre, le strizza, ma alla fine, sembra che vi ci si abitui, così come alle nuove, fortissime, raffiche. Barlumi di granelli, fragranze marine, esaltanti e lui non si ferma nemmeno a questo punto, quasi la Sirena non avesse nemmeno parlato. Non la lascia andare; le dita della mano destra sono attorcigliate attorno a quella della Keledones, ora vicina. Abbastanza vicina per chinarsi, più che con la schiena, proprio con le ginocchia, e sbattere parte del proprio busto contro il ventre di lei, in un azione di vero e proprio placcaggio a rallentatore. Non gli ci vorrebbe molto, a questo punto, a cercare di issarsela sulla spalla destra. ) Mi serve almeno una motivazione. ( Certo come no. ) Almeno una. ( Il divertimento, suo, sembra vacillare con tutte quelle parole da parte dell'Arhat ma il tono dell'Urside rimane, in ogni caso, appena gioviale. )

    16:13 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] spiaggia-fu (Lo segue, senza ricevere mezza risposta ed ancora alle prese con lo sbattere continuo delle palpebre. Abbastanza presa che, all'atto di fermarsi dietro al Titano bloccatosi improvvisamente, si sbilancia un poco in avanti, proprio verso di lui; non vedendo che una chiazza sulla sua traiettoria, prima che qualcosa, o meglio qualcuno, la tolga la terra da sotto i piedi. Confusa dal non poter fare affidamento ancora alla vista, specie per l'esitazione con cui richiude gli occhi ogni volta che questa le ferisce lo sguardo più o meno direttamente, non fa in tempo ad avere una vera e propria reazione fisica. In realtà, non capisce bene nemmeno in che modo il Titano l'ha sollevata da terra, non prima di sentirsi la voce ad un palmo e quella testaccia bionda su un fianco. Una domanda che, di botto, fa morire ogni segno di ribellione, lascianco che pure la testa, gli occhi ancora chiusi, s'abbandoni lungo la schiena del mannaro. I suoni che riesce a modulare sono chiari esclusivamente per la vicinanza, ma flebili, rochi, quasi avesse un nodo alla gola) Non riuscirei a spiegartela. Fai (pare un suono rassegnato, che precede un convulso cercare appiglio con le braccia, divoncolandosi appena)

    16:22 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ spiaggia ] ( L'avambraccio le cinge la vita, stringendosela contro la spalla, rivestita della divisa verde della schiera Terrestre. Il vento lo guida, nella discesa verso il bagnasciuga, li circonda e li sorprende, entrambi, scompigliando vesti e capelli. Resiste ai deboli tentativi di svicolamento della Sirena, stringendosela con ancora più vigore. E' un peso esiguo, quello di Lilihel, in relazione alla sua altezza: è più il fastidio delle gambe che gli penzolano di fianco alla faccia, piuttosto che lo sforzo necessario a tenerla sollevata, il busto che dovrebbe ricadere sulla schiena di lui. ) Tu provaci; hai ancora un po' di tempo a disposizione. ( Mica tanto vero; forse i bagliori solari impediranno alla Keledones di districarsi la vista e localizzare la propria posizione, ma, di certo, all'Urside non sfuggirà la riva e le onde che, ritmiche, vanno a sfracellarcisi contro. La sabbia si è già fatta più umida e i piedi, scalzi, del Mannaro lasciano impronte deformi e profonde. )


    16:30 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] spiaggia-fu (Da quella posizione, i capelli lunghissimi la ricadono, in parte, davanti al viso, come una coperta che al sole riluce di verde e blu elettrico. Folti e fuori misura, bastano a dare il viso, che cerca alle parole del Titano di sollevare alzando il mento come le riesce, un pò d'ombra per schiudere le palpebre, non del tutto comunque, e scrutare la sabbia che si lasciano dietro. Il suo sbuffare è forse confondibile col vento forte della spiaggia, il suo esitare è breve, almeno affidandosi a quel che l'Urside dice. Perchè la voce, di nuovo sottile ma più alta contro la furia del vento, si leva di nuovo, acuta e meno strozzata. Quanto meno, nessun attacco logorroico, le parole vengono esposte lente per essere chiare, a dispetto del tempo che stringe) L'hai visto coi tuoi occhi Cillian, cosa succederebbe... (una pausa, che cala nel inspirare a fondo, forse abbastanza da essere percettibile sulla spalla del mannaro)...se mi spogliassi di questa fasulla umanità. Quello che sono non è propriamente fatto per essere guardato dai camminatori a mente lucida (e tace, lasciando affievolire la voce alle ultime parole. Anche le braccia smettono di dimenarsi, ciondolando in aria al passo del Titano. Vento o non vento, la vicinanda del mare si sente dai suoi e, con un che di profondamente istintivo dopo quella mancanza, nel profondo, si rilassa. Del tutto l'opposto di quel che dichiara)

    16:42 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ spiaggia ] ( Quando si ferma, ormai, i piedi sono già immersi nell'acqua; sprofondano in quel fango sabbioso, come risucchiati. E il vigore iniziale, senza alcun dubbio, è andato scemando, non si sa se per colpa delle parole della Sirena, se per iniziativa personale o se per la mancanza di lotte - fisiche; ora guarda come un bambino a cui è stato appena sottratto un gioco, ciò che di Lilihel riesce appena a intravedere, indirizzando le iridi violacee alla propria destra : le natiche di lei o comunque quell'ammasso di stoffa rossastra che indossa. L'orlo dei pantaloni di morbida pelle che l'Urside indossa si ritrova ben presto zuppo senza che lui si sposti da lì. ) Cosa devo fare, allora, portarti indietro? ( Una nota nervosa si fa strada, in quella domanda, insieme a un evidente fastidio. Suona ruvido e indulgente. Abbassa gli occhi dal corpo di lei, per portarli, corrucciati - e non a causa della luce solare - sulla riva sottostante, con tutti i suoi luccichii. )

    16:48 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] spiaggia-fu (In quel lungo silenzio che è calato, è il rumore del mare a riempirle la testa. Dopo due giorni senza altro che un pò d'acqua dolce, quel richiamo è più forte di qualsiasi cosa. Persino la voce ruvida del Titano passa in secondo piano, un mucchio di parole con un senso logico ma ascoltate con distrazione. Quel che afferma, però la fa irrigidire e le provoca una, ovviamente per lui invisibile, smorfia di rifiuto. Specie perchè ai piedi del titano può vedere il luccichio dell'acqua. Prima ancora di muovere un muscolo da quella rigida stasi, s'impone duramente con la voce, quasi in un sibilo inumano) Lasciami (che sa tutto di imperativo. A seguire, cerca di divincolarsi, facendo leva o almeno provandoci con le braccia sulla schiena del mannaro per rizzarsi, scalciando fastidiosamente e buttandosi di peso proprio su quelle gambe, quasi il contatto col suo mare fosse qualcosa di cui ha bisogno ora e subito. C'è troppo vicina per tornare indietro e restare pienamente lucida.)

    16:56 [Mannaro Maschio - Ursidi ] Cillian [Titano delle Distese - Mannaro Maschio] [ uscita ] ( In un certo senso, segue alla lettere quanto lei gli dice. La lascia andare, senza aggiungere una parola che sia una. Si chinerebbe, anche, per agevolarle l'impresa ed evitare ulteriori divincolamenti, già, improvvisamente, fastidiosi di loro. Muto, labbra, serrate, lo sguardo che non si smuove, vedrà presto un cambio di scena, dall'acqua, si passerà alla sabbia e, lui, cocciuto come un mulo, non rivolgerà nemmeno uno sguardo alla Sirena e, forse, è meglio così. Ma non è verso le Grotte che si starebbe dirigendo, quanto verso la Foresta. Verde, come la divisa che indossa. )


    17:00 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] uscita-fs (Presto, come sperato, la frescura dell'acqua sui suoi piedi è l'unica cosa che occupa quella mente astinente. Si lascia andare di peso e, per forza di cose e per la vista di nuovo infastidita da una luce più forte, finisce per rischiare di cadere. Arretrando di passetti brevi e rapidi nell'acqua troppo bassa per farla mutare, indietro, per non cadere lì e restare arenata. Fin quando l'altezza stessa dell'acqua, che la arriva presto alle ginocchia, non ha l'effeto sperato. Nemmeno il tempo di gettare uno sguardo, che quella si volta e si tuffa in avanti a braccia stese, la tunica ancora indosso. L'acqua trasparente la inghiotta, facendo mutare a vista d'occhio le gambe che spuntano da sotto la tunica in una coda sinuosa e lunga, che riluce degli stessi colori abbaglianti dei capelli al sole. La tunica presto se la perde a galla, ma quella freccia scura continua ad andare avanti, fino a confondersi coi bagliori delle onde e sparire alla vista)

    Edited by (ulalume) - 4/1/2013, 18:24
     
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  2. (ulalume)
     
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    2. Le sirene s'inciuccano
    Luogo: Cittadella - osteria.
    Presenti: Cillian; Lilihel.
    Data: Boh.
    Riassunto: La lezione numero uno per eccellenza.






    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ viicolo ] ( Che in cielo il Sole splenda o meno, qui non cambia. Nubi passeggere si mescolano a una sottile foschia, simile a una tetra nebbiolina che aleggia, lenta, serpeggiando in ogni viicolo, anche il più piccolo e sconcio. Le case, infossate l'una sull'altra, restringono ulteriormente la visuale celeste : nient'altro che un sottile spiraglio dannatamente plumbeo, sempre più scuro con l'avvicinarsi della sera. Lui ha ancora gli stivali infangati; la terra lo accompagna, incrostata sullo spesso cuoio; incolume in quella pavimentazione lastricata, piena di immondizia, qui e lù, negli angoli più bui e dimenticati da chiunque, anche dai mendicanti. L'Asta di Gilda tintinna ad ogni passo; un rumore che, però, è amplificato dall'anormale cappa sonora che quella nebbia sembra aver creato. Rallenta l'andatura, avvicinandosi col fianco destro a Lilihel. ) Non dovremmo essere così lontani. ( Lo sguardo scuro vaga poco più avanti, verso un portone di vecchio rovere, incassato nella parete di un casermone, circondato da edifici altrettanto, se non più, fatiscenti, prima di tornarsene sulla Sirena; l'analizza, senza farsi troppe remore o scrupoli di qualche sorta. )

    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] vicolo/fu (Fra i vicoli della cittadella oscura, non passa certo inosservata. Complici anche le nuvole perenni, a rendere l'ambiente persino meno "ospitale", non si scolla dal fianco del Titano. Non entra in una citta da molto, molto tempo, e la mescolanza di suoni, odori e genti è sufficiente a stordirla e confoderla, al pari di una ragazzina. Quei suoi occhi pallidi gettano sguardi frettolosi da un lato all'altro del decadente centro cittadino, senza avere particolari difficoltà a scorgere ubriachi e barboni nei vicoli più bui. Non una reazione eppure sul suo viso, rispecchiando l'appellativo che si è guadagnata negli anni. Persino il moto di disgusto animato dagli odori svariati viene represso duramente. Poco raccomandabilmente forse, lei gira vestita di tutto lo sfarzo che la sua carica le consente: il mantello rosso ne avvolge la sagoma femminea, snella, stretto al petto da una fibbia raffigurante due draghi intrecciati e col cappoccio calato, in parte, sul capo. Il viso dai lineamenti fini, piacevoli, sbuca sensa difficoltà da quel mare di stoffa rossa, a cui si aggiunge la tunica particolareggiata che indossa sopra la divisa da dragoniere, di cuoio, completa di corpetto rigido, pantaloni morbidi e stivali. Sotto quelle stoffe pregiate, i lunghi capelli bluastri sono raccolti in una lunga treccia morbida, che lascia il viso ben scoperto. Sulla spalla destra, il Marchio è quieto ed invisibile all'occhio per ora. L'asta di gilda svetta in alto, stretta nella destra, cadenzandone il passo, tale da far tintinnare ad ogni movimento i macabri ornamenti che sono appesi vicino alla lama: zanne e denti. Segue passivamente Cillian, a malapena ribatte verso di lui, dura in quella sua voce solitamente piacevola, austera)Speriamo che il cibo non rispecchi gli odori nauseabondi del posto. (commenta. Un punto di vista decisamente soggettivo, se si considera l'olfatto di una sirena.)



    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ esterno locale ] ( Ghiaccio. Puro e semplice ghiaccio, inscalfibile anche da lui che, bene o male, con lei, ci ha a che fare da un po' di tempo. Le labbra si spiegano in un sorriso, vago ma sicuramente spontaneo mentre le pupille, insieme a tutto il capo, si spostano verso la coppia di mendicanti, poco distante, la stessa che la Sirena, poco prima, guardava. Inarca un sopracciglio, per poi far ritornare l'attenzione sull'Arhat e, in particolare, sul suo vestiario. La passa in rassegna, dall'alto verso il basso e viceversa per un paio di volte e la voce che gli esce, dopo, porta con sé anche una bella nota di divertimento. ) Dovremmo trasferirci da queste parti. ( Torce il collo, evitando, ora, di intercettare i suoi occhi glaciali. ) Nobili, Aspiranti e compagnia bella. Tutti. ( Accelera anche il passo, distanziandosi da lei di qualche spanna. ) Potremmo anche far erigere un Tempio; credo che questo posto, i suoi abitanti, brulichi di potenziale. ( Il portone di rovere torna ad essere oggetto, almeno apparente, del suo sguardo scuro. Ormai i due distano da esso meno di due metri. ) E non so se il cibo sia altrettanto ma la birra lo è sicuramente. ( Si gira, di mezzo busto, rivolgendole la faccia; sorride sarcastico, ora, lui che è vestito quasi anonimamente col Marchio sul lato sinistro del collo nascosto da una sorta di scaldacollo marrone. )




    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] esterno locale-fu (Segue ancora l'altro e, stavolta, il suo sguardo non è più per le strade e le persone che girovagano per il vicolo, ma per il Prescelto che ha affianco. L'ironia non abita dalle sue parti, ed è evidente da come storce il naso all'affermazione altrui, in una smorfia quasi infantile, che non basta tuttavia a rivelarne il reticolo di rughe sottili.)In mezzo ai peccatori ed alla bassezza? (gli risponde, in un filo di voce sottile ed acuto, come un sibilo, al pari di uno sgradevole sussurro. Tace un istante, ricercando lo sguardo dell'umano volutamente con quei suoi occhi di gelo, implacabile. Che lo trovi o meno, dopo un pò l'attenzione è tutta per la struttura che hanno innanzi, tanto da alzare il naso all'insù per osservare meglio) Se qualcuno di questi miserabili ha del potenziale, possiamo sempre tirarli via dal fango, piuttosto (ribatte, a voce appena più alta, come se dal sussurro si riprendesse. Una voce che da acuta diviene man mano piacevole, schiarendosi ed accolcendosi gradualmente. In un crescendo rapido a variare da essere chiaramente inumano. Ricambia, infine, il sorriso altrui con un mezzo sorriso tirato, leggero, che ne mette in evidenza le rughe sul viso)Vogliamo entrare? (invita, accostandosi maggiormente al portone, senza ancora aprirlo)



    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ esterno locale ] ( Mancavano due metri al portone prima e, almeno per lui, ne mancano due anche ora. Il sorriso sarcastico si deprime, progressivamente, fino ad arrivare ad un punto in cui le labbra si serrano, l'una contro l'altra, con forza. Non ha problemi a reggere lo sguardo che Lilihel gli rivolge, ma ha di certo problemi a trattenere una risata per l'espressione corrucciata di lei. Non le ride in faccia ma quasi; le guance si contraggono, evidenziando un paio di fossette poco sopra gli angoli esterni della bocca. Soffia, soffocando gli spasimi che, istintivamente, gli sorgono. ) Certamente, Arhat. ( Non è ben chiaro se si riferisca alla prima o alla seconda affermazione della Sirena. Fattosta che non si smuove ancora di un passo che sia uno; le rivolge un'occhiata anche quando lei distoglie la sua attenzione verso il portone del locale lì davanti. ) Prima voi. ( E' con un notevole sforzo che tornerebbe serio, facendo un cenno all'ingresso. Il vociare, all'interno, si può già sentire : voci maschili, per lo più. Tante. Forse troppe per chi lo accompagna. )

    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] ingresso>verso tavolo-fu (Per quanto in questo momento il suo sguardo non contempli minimamente Cillian, non è nemmeno sorda. Non comprende appieno se quello dell'umano sia uno sbuffo o qualcos'altro, e si limita a sollevare un sopracciglio scuro in un gesto di stizza repressa, ancora fissando la porta a cui si accosta. Con la mano libera, la mancina, si appresta ad aprirla, con tutta quella flemma che la contraddistingue. Compie uno, due passi all'interno, ed alla prima respirata la mescolanza di odori del luogo è sufficiente a non lasciarla indifferente. Prima ancora che getti uno sguardo concetro all'interno, in cui muove i primi passi, o che si soffermi sull'enormità di gente presente, la sua espressione rivela perfettamente il disgusto provato per tanti odori mescolati. Tutti sgradevoli per lei, sia per razza che per assoluta mancanza di abitudine. Arriccia di nuovo il naso e le labbra piene si tendono in una smorfia palese. Si inchioda lì in mezzo, rigida, per qualche istante di troppo, attirandosi senza difficoltà gli sguardi dei presenti. Ben presto, focalizza per bene le presenze nella stanza, per quanto in maniera vaga frettolosa, voltandosi verso il proprio fianco per ricercare Cillian e puntargli addosso quei suoi occhi di Ghiaccio. Un'espressione tanto dura da essere paragonabile alla collera, che forse il Titano non ha mai avuto modo di vedere sul bel viso.)Ora ricordo perchè mi sono diventata un eremita (sibila, di nuovo. Ben presto, però, si muove, cercando di evadere gli sguardo troppo invadenti muovendosi verso i tavoli per prima. Gli occhi fissi verso la metà per non doversi guardare intorno, rigida persino nel portamento)



    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ interno; verso tavolo ] ( Sta fermo sul posto per altri lunghi istanti, la mano destra che gioca con la punta smussata dell'Asta, agganciata alla cinta delle braghe di pelle. Solo ora che la Sirena entra per prima, rivolgendogli le spalle, si azzarda a sfoderare un sorriso divertito. Ma prima della nuca di lei, i suoi occhi rincorrono gli sguardi altrui, quelli di chi se ne sta per i fatti suoi in angolo, e quelli di che pensa solo a quelli degli altri, seduto al bancone. Tutti inesorabilmente puntati su Lilihel. Un po' incerto, resta nell'uscio, ancorato con la mano sinitra al portone. Poi, però, preso da una foga improvvisa, con lunghe e ampie falcate andrebbe a raggiungere la Sirena. Le sta a poche spanne dalla schiena tanto che la punta degli stivali andrebbe, di tanto in tanto, a calpestare i talloni di lei. Affonda il mento nello scaldacollo e si abbassa, ingobbendosi in direzione della Keledones e, nello specifico, verso il suo orecchio sinistro. ) Questi tizi, invece, sembrano non ricordarlo. ( Vagamente malizioso, l'aggirerebbe, andando a prendere la sedia dalla parte opposta del tavolo rispetto a quella prescelta dall'Arhat. Fa un cenno a Lilihel, indicandole due vecchi, dei marinai a giudicare dall'abbigliamento e dalla faccia, chiaramente intenti ad osservare in modo ambiguo la Sirena. )


    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] interno/tavolo-fu (China persino il capo, lasciando calare meglio il cappuccio sul viso, quando le giungono le parole sussurrate dall'altro. Sa benissimo che quegli occhi ancora la seguono e non è certo sorda: qualche commento le arriva. In tutta quella, stranamente per lei, rapida camminata, tuttavia, il suo viso pare addolcirsi, assecondare la gelida calma che lascia scendere. Tant'è che persino i suoi movimenti diventano più fluidi, rilassati, meno rigidi. Si accosta al tavolo, che raggira per scansare una sedia e sedersi innanzi a Cillian: un tavolo un pò appartato, anche se è la quantità di gente presente non le permette certo di essere isolata. L'austerità di sempre la domina ed ora, mentre solleva di nuovo il viso al Prescelto, dai lineamenti distesi e piacevoli che nascondono il tempo che si portano appresso, porta la mano libera a tirare indietro il cappuccio, rivelando i capelli tirati indietro in quella grossa treccia, di cui a malapena si intravede l'inizio, ed il viso di donna matura. Abbandona in tutta calma l'asta contro il muro, ed inevitabilmente il calore interno la porta a cercare la spilla del mantello per slacciarselo di disso, rivelando così in vestiario sottostante ed il fisico snello, femmineo.)Ne sono cosciente, ma non importa (commenta, e nella sua voce è tornata la musica. Quella piacevole di sempre. Gli occhi cercano il viso del Titano di nuovo, una volta abbandonato il manto sulla sedia)Se oseranno avvicinarsi, sarò costretta a fare un pò...di chiasso (commenta, altrettanto flemmatica e pacata)...ma fino ad allora, per me sono invisibili. Ero solo...un attimo colpita (si giustifica, senza remore)



    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ interno; tavolo ] ( Lui l'Asta, nel sedersi, se la slaccia dalla cinta solo per infilarsela tra i piedi. Non ha nulla da slacciarsi; solo le maniche della tunica di cotone da tirarsi su, fino ai gomiti. Il freddo non è mai stato un problema per lui e, i mantelli, un qualcosa di evitabile. Lei è contro la parete, lui ha la visuale completa di tutto il locale; molti sguardi sono ancora rivolti verso di loro, la maggior parte verso di lei, soprattutto ora che si è liberata del manto rosso. Anche lui va a guardarla. Se ne resta zitto per parecchio tempo, impassibile, il braccio destro riverso sulla superficie lignea del tavolo, la mano sinistra che va a giocherellare con uno dei laccetti di cuoio che gli circondano il polso opposto. E' su di questo che, ora, lo sguardo scuro, intiepidito dalla luce del posto, si posa. ) Torniamocene sull'Isola. ( Sussurra. E' ingobbito, la testa leggermente inclinata verso il basso e il vociare che li circonda è tanto ma la Sirena dovrebbe aver sentito. ) Siamo rimasti abbastanza per poter dire di aver onorato il Patto. Ora torniamocene a Casa.


    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] interno/tavolo-fu (Ignora ogni sguardo, ogni commento. Impassibile ed austera, perfettamente controllata...e la cosa, ora, pare non costarle sforzo nemmeno. Qualcosa che ha affinato nel tempo: d'altronde, essere un eremita ha vantaggi e svantaggi. Posa entrambe le mani, libere di ogni indumento come anche le braccia pallide, sul tavolo, sedendo compostamente, la schiena dritta e le gambe piegate per bene sotto la sedia, senza giungere così in contatto col Prescelto o la sua attrezzatura. E lo fissa, dritto negli occhi, senza che un'espressione la tradisca. Dopo un breve silenzio, in cui non da nemmeno un accenno di riflessione, interviene)Non potete immaginare quanto la terra mi stia stretta (la voce ha una nota roca e bassa, che si attenua man mano che parla)...ugualmente, se non ci fosse un vero bisogno non mi muoverei dal fronte ma...ho dei compiti da svolgere. Devo obbedienza a Dio ed ai Divini prima che a... (e tace, di botto, perchè l'oste si affianca loro. E pure lui per niente avaro di sguardi. I suoi occhi, nonostante tutto, continuano a fissare l'umano che ha di fronte...come se nemmno ci fosse qualcun altro)

    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ interno, tavolo ] ( Sente le iridi glaciali di lei addosso eppure non fa un cenno che sia uno; l'intreccio di quel bracciale, semplice, spartano, deve interessarlo di più. La Terra le sta stretta. Il Nordico si acciglia, serrando le labbra, senza emettere neanche un suono. Resta muto per tutto il resto del discorso di Lilihel, continuando ad evitarla, almeno visivamente. E, almeno, fino all'arrivo dell'Oste. Solo ora, dopo attimi di ulteriore silenzio, si decide a parlare. ) Due birre. Meno annacquate possibili. ( Un'ordinazione secca, dettata, quasi sicuramente dall'argomento del discorso che sta affrontando con la Sirena. Nemmeno lui lo guarda, il tipo delle ordinazioni. La sua è un'ombra che si proietta appena sulla superficie legnosa del loro tavolo; una presenza d'impiccio. Che, però, se ne va in fretta, gettando un'altra occhiata in tralice alla Keledones. ) Al limite posso restare io. ( Si abbandona sullo schienale, le dita che, finalmente, lasciano perdere il cuoio, così come l'attenzione. Alza gli occhi su Lilihel e lì vi restano. ) Se fanno storie, intendo. ( Un sorriso amaro non riesce proprio a trattenerlo; lui ci vuole tornare sull'Isola, eccome. Scuote vagamente il capo, quasi sconsolato. ) Le voci sono girate in fretta; l'abbandono di Mina ha già gettato abbastanza scompiglio. Non vorrei che un nostro passo indietro, sul fronte, potesse... ( Interruzioni. Sembrano destinati ad averle più del dovuto. Un cameriere, giovane, questa volta, diversamente dall'oste, si fa strada, coi due boccali di birra ordinati. Li appoggia, quasi timidamente, sul tavolo, restando poi in attesa, probabilmente per il pagamento. )

    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] interno/tavolo-fu (Per alcuni istanti, è tanto presa dagli sguardi scambiati con l'umano, dalle sue sottili reazioni, che non si avvede di quella birra che le viene porta. Poi, di botto, alza gli occhi al ragazzo, in silenziosa attesa. Ne ricambia lo sguardo meno duramente, tanto da accennare quasi un sorriso leggerissimo in sua direzione. Avrà più o meno l'età di suo figlio, il cameriere. Si indaffara a ricercare qualcosa fra tunica e corpetto, cercando di attirare meno attenzione possibile, muovendosi lenta. Ma, ahime, considerando dove ha nascosto i reyaklos, le viene proprio difficile. Alla fine, tira fuori una manciata di monete, decisamente superiore al prezzo delle birre. Lei non lo sa, e nemmeno pare interessata a saperlo. Quindi, sistema meglio quella tunica immane sul busto sottile, quasi facendo l'indifferente verso i numerosi sguardi. Di nuovo guarda Cillian, le labbra storte in una smorfietta leggerissima)Avrei dovuto pensarci prima forse (sussurra quasi, verso di lui. Presto aggiunge, per chiarezza)al denaro intendo. (Attende, compostamente, che il cameriere si allontani, fissando il Titano come unico appiglio in quel luogo per lei stravagante...solo dopo un pò riprende, rilassandosi appena)Non voglio lasciare nessuno indietro Cillian. Le alleanze sono importanti, ma la nostra missione lo è di più. Torneremo in vista di un prossimo attacco ( man mano che parla, la sua voce si abbassa, ad evitare ascoltatori indiscreti. Lo sguardo, invece, si ritrova a curiosare nella birra scura che ha davanti, come farebbe una bambina: si china appena avanti, ad esaminare l'interno del boccale, quasi buffa in quella sua pomposa compostezza. E di certo attira più attenzione di quanta cerchi di evitarne. Si avvicina quel boccale con entrambe le mani, facendolo strusciare sul tavolo, per guardarlo persino meglio. E sentirne l'odore pure, che per lei basta quasi a stordirla)



    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ interno; tavolo ] ( Al pagamento, in sé per sé, non presta così tanta attenzione. Che l'altra abbia dato più soldi del necessario non se ne accorge nemmeno; il valore che attribuisce al denaro deve essere uguale se non minore a quello attribuito ad esso dalla Sirena. Di certo, però, i commenti che di nuovo sgorgano nello direzione, nella sua, quella di Lilihel in particolare, e i movimenti di quest'ultima, mettono in gioco per qualche istante la sua attenzione. Anche qui si ritrova, con una smorfia, a trattenere una seconda risata, giusto giusto per non attrarre ancora di più il clamore altrui. ) Dovreste venire più spesso in città, Arhat. ( Parla chi ci ha messo piede sì e no ... una volta? Detto questo, non importa la risposta, si fionda sulla sua birra scura. Un unico sorso ma lungo che si protrae per lunghi istanti. ) Vorrà dire che farò questo Sacrificio. ( Alza le spalle, il labbro superiore ancora intriso di spuma biancastra. Sorride, gettando lo sguardo sul boccale altrui. ) Fate vedere a questi disgraziati di che pasta siete fatta, Ghiaccio. Mandatela giù. ( Inarca il sopracciglio destra, sporgendosi verso la Sirena, passando col busto sopra il proprio bicchiere, privato di almeno metà del contenuto. )




    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] interno/tavolo-fu (Alza il viso meglio, incontrando lo sguardo del Titano. Sguardo che ricambia a tratti, in una rapida alternanza fra lui ed il boccale sopra il quale si erge. Lo solleva con una certa esitazione e naturale lentezza, dovuta anche al peso dello stesso, squadrandolo però con quella sua espressione gelida, pacata. Neanche fosse vivo diamine. Alla fine ce la fa, anche se non ha certo la stessa capacità del nordico: si mantiene buffamente composta e ne sorseggia una quantità irrosoria, mandandola giù tutta insieme. Quando poggia di nuovo il boccale sul legno, con un tonfo sordo, si ritrova a capo un pò chino, rossa in viso e con un ancora più buffa smorfia a deturparne il bel viso. Resta così qualche istante, prima di inspirare a fondo e risollevarsi, riaprendo gli occhi lentamente verso l'umano. La voce le esce roca, sottile)Questa roba è veleno Titano. E' amara, santi dei. ( il retrogusto della birra le resta in bocca e, quasi infantilmente, non nasconde uno sbiascicare lento, ricercando invano il controllo perduto sulle sue reazioni. Effetti dell'alcool, anche, rapidissimo ad agire su di lei, astemia da una vita. Arriccia il naso ma alla fine, sfoggia un sorriso. Non di uno di quei sorriso leggeri, ma uno ampio, sornione quasi...un sorriso da sirena. Scrolla il viso, ma quel calore non le passa per niente)


    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ interno, tavolo ] ( Inizialmente potrebbe dirsi divertito; immaginava che Lilihel non avesse mai toccato birra, prima . Si ritrae e nel farlo, la mano destra, riscivola verso il proprio boccale; lo afferra, stabile, portandoselo nuovamente alle labbra. E' bevendo che trattiene un sorriso per l'espressione che l'Arhat ha stampata sulla faccia. Sorsi, decisamente più corti di quello iniziale, anche se non come quelli dell'altra, intervallati da qualche schiaramento di gola strategico. ) Io la trovo molto annacquata. ( Annuisce, posando il bicchiere sul tavolo, quasi a imitare il tonfo prodotto dalla Keledones. ) Veleno, sì. ( Il polso sinistro, privato della protezione della manica, arrotolata come la destra fino al gomito, va a scacciar via la schiuma, aiutata anche dalla lingua. Poi il rossore. E i sorrisi assolutamente inopportuni e estranei alla figura glaciale di Lilihel. Ora il Nordico appare anche un po' preoccupato. Scosta la sedia, lasciandola strusciare sul pavimento mentre si china ad afferrare la proprio Asta. ) Aye; direi che è sufficiente, siete stata brava. ( E' con in mano l'arma che si alzerebbe, aggirando il tavolo e avvicinandosi alla Sirena. ) Andiamo all'Insediamento e facciamo i bagagli, Ghiaccio. ( L'afferrerebbe, con la mano libera, da sotto l'avambraccio, sollevandola a forza, praticamente. )

    19:11 [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] interno/tavolo-fu (Per diversi istanti, resta con quel sorriso stampato in faccia, a fissare Cillian dritto dritto, ancora rigidamente composta. Poi, pare scogliersi, spingendosi indietro fino a toccare lo schienale basso con le spalle, decisamente meno in ordine. Rimane imbambolata sul nulla per un altro pò, con un'espressione nuovamente ebete, che si sforza di non manifestare quel sorriso aperto ai presenti, di mantenersi composta. Invano, manco a dirlo. Difatti, quel sorriso sornione rispunta. Allontana entrambe le mani dal calice, meno lentamente del solito, per portarle ad afferrare i lembi della tunica incrociata al petto, per liberarsi un pò di quella stoffa opprimente. Una tunica che di suo le sta già due volte, essendo quella appartenuta a Mina. Segue l'avvicinarsi di Cillian reclinando il capo verso una spalla, con un'aria interrogativa stampata su quel viso arrossato, abbastanza palese da attenuare quasi del tutto quel sorriso. Non fa nemmeno intempo a focalizzare Cillian, figuriamoci le sue intenzioni: si ritrova in piedi, più leggera di quanto non si sia mai sentita. Chiaramente, anche meno stabile di quanto non sia mai stata sulle sue gambe. Cerca infatti invano di poggiare per bene gli stivali a terra e fare un passo, ma finisce per ricadere goffamente verso il Titano, che la trattiene per il braccio. Causa e salvezza di una rovinosa caduta. Nonostante tutto, ridacchia, fra sè e sè, e di nuovo fissa Cillian, stavolta immobile. Per quanto ubriaca, non è propriamente abbastanza stupida da muoversi ancora, dal momento che ha rischiato di cadere.)Non siete stato per niente bravo voi con me ( sbiascica, nemmeno troppo chiaramente, quasi in un sibilo) ...per niente. (rincara. Non si capisce bene a cosa si riferisca, e la cosa ha chiaramente poco senso)

    [Umano - Nordici ] Cillian [Titano delle Distese - Umano] [ > uscita ] ( Il peso della Sirena è minimo, soprattutto se, dall'avambraccio, passa a sostenerla per le spalle; si abbassa giusto quel che gli basta per farsi passare, anche qui, pressoché a forza, il braccio di Lilihel dietro il collo ed afferrare con la mano destra, la stessa che regge la propria Asta, quella dell'Arhat. I commensali esplodono in fischi e fiaschi, infastiditi che quel brutto omaccione si trascini via l'attrazione principale, soprattutto ora che la scena si stava per scaldare. Ma è sul fagotto rincitrullito che sta sostenendo che si rivolge. ) Ma davvero? ( Lo sguardo è puntato verso la porta, fortunatamente, sempre più vicina. Se la Sirena non dovesse muovere i suoi di piedi, il Titano arriverebbe adirittura a trascinarla. )



    [Mermaid - Keledones ] Lilihel [Arhat di Cosmos - Mermaid] >uscita (Scrolla il capo, in un gesto rapido, per cercare invano di dissipare quella sensazione di calore che ne attaglia il viso. Come fosse stata catapultata in un sogno, in cui non riesce ad avere padronanza di sè, si sente sollevare dal nordico, trascinare in avanti. Il tutto si compie innanzi a lei senza che riesca nemmeno a capirlo appieno, in una serie di immagini sconnesse che le arrivano ora che cerca di concentrarsi sulla situazione. Insomma, un altro pò di confusione, con tanto di mal di testa bello forte. Fortuna che è quasi a digiuno. Nemmeno si accorge che sono di nuovo fuori, di nuovo all'aria gelida. Le arriva la botta dell'escursione termica, che un pò la rinsavisce: quanto basta per riuscire a focalizzare in quel casino che ha in testa il viso vicino di Cillian, voltandosi di poco. Sorride di nuovo, ma tace. Tenta i primi, incerti, passi, agevolandone man mano l'allontanamento.)
     
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